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Smart Working, Home Working e CoWorking, significati e differenze.

Questa volta decido di parlare io in prima persona, Ilaria Berardi, l’ideatrice e fondatrice di Why Not Coworking. Ho deciso di scrivere quest’articolo perché credo che ce ne sia bisogno.

Tutti, in questi giorni di isolamento forzato in casa, sentiamo sempre più voglia di comunicare con gli altri, di “stare nel mondo”, di sentirci parte di un NOI: quelli che cantano sui balconi, quelli che la pensano positiva, quelli che ogni giorno è peggio e non si sa quando finirà, gli antirunner, gli “#iorestoacasa” pure se va a fuoco, ecc.

flashmob-sui-balconi-coronavirus

Io in quest’articolo vorrei semplicemente darvi qualche spunto di riflessione con un’interessante, spero, lettura di qualche minuto.

Nei prossimi giorni vi rimanderò ad un altro articolo, con il quale intendo invece fornirvi una serie di link a piattaforme davvero vantaggiose e suggerimenti che possano tornarvi utili in questo isolamento forzato che chiamano Smart Working.

 

La legge

Il Decreto del Presidente del Consiglio dell’11 marzo ha prescritto la chiusura degli esercizi commerciali (con eccezione di supermercati e farmacie), dei servizi alla persona, della ristorazione, oltre a ribadire il divieto di spostarsi se non per cause di grave necessità. Ha sollecitato tutti a restare a casa, a muoversi il meno possibile, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero spostamenti per motivi di salute.

Questo, signori, non si chiama Smart Working e neanche Lavoro Agile, bensì banalmente Home Working, ovvero lavoro da casa, perché obbligato da un’emergenza nazionale, anzi internazionale, denominata pandemia da Corona Virus!

Per carità, che sia questo un modo per i lavoratori e per le aziende di sperimentare come funzioni questa modalità, siamo tutti d’accordo, come speriamo che da questa esperienza nasca una visione più europea nelle aziende italiane, anche se c’è chi sostiene che in Italia ci sia una sorta di “resistenza patologica al cambiamento”.

Noi Italiani e la resistenza patologica al cambiamento

A tal proposito, il Sociologo Domenico De Masi, visionario fondatore della SIT, “Società Italiana Telelavoro” ben 40 anni fa, discute la sua interessante teoria in quest’articolo dell’Huffington Post concludendo che, se solo si spostasse l’attenzione dal processo all’obiettivo, le aziende e i lavoratori risparmierebbero tanti soldi le prime e tempo i secondi!

Il vero Smart Working

Parlo di telelavoro e non di Smart Working, perché come già accennato prima, la condizione che stiamo vivendo non è di scelta ma di obbligo, se vogliamo etico-sociale visto che non abbiamo ancora le guardie armate fuori da casa, anche se è possibile che a breve ce le ritroveremo.

La modalità di Smart Working o di Lavoro Agile, come ci insegna la moderna Milano (e non potete capire il fastidio da romana che provo nel dover ammettere questa evidenza) prevede un accordo in cui l’azienda lascia la facoltà di decidere come impiegare il proprio tempo al dipendente; sarà questo a valutare DOVE lavorare, QUANDO e COME, compatibilmente con gli impegni che lo vedono coinvolto in riunioni, con altri colleghi o direttori, che magari dovrà conseguire in sede.

Smart Working e Coworking

Nella modalità Smart Working rientrano poi i coworking come Why Not Coworking, ovvero gli uffici condivisi dove hai la serenità di avere una tua postazione, internet veloce, stampante, area break con tutti i comfort ed eventualmente anche la possibilità di fare “smart meeting” in sala riunioni.

Why Not Coworking Roma nord

La soluzione coworking risulta particolarmente apprezzata da tanti smart worker, oltre che dai liberi professionisti che hanno bisogno di un ufficio ma non possono o non vogliono sostenere i costi fissi che questo comporta.

Smart Working in Coworking: motivazioni

Le motivazioni che portano uno smart worker a preferire di lavorare in un coworking piuttosto che a casa sono le più svariate: figli che ti distraggono e richiedono attenzioni, come in questo caso in cui sono a casa con noi, (anzi con voi perché figli non ne ho) internet che va e viene, difficoltà a concentrarsi in un ambiente che hai sempre considerato come casa e quindi come luogo di relax, cena, colazione e via, in generale non trovano nelle mura domestiche l’ambiente ideale per lavorare.

Ci sono poi i motivi positivi di scelta consapevole a lavorare all’interno di un coworking, tra cui la condivisione e lo scambio con altri professionisti, appartenenti anche a settori diverso dal proprio, una pausa caffè che scegli di farti in compagnia e conoscendo una nuova persona con cui scambiare chiacchiere interessanti, piuttosto che sempre con lo stesso collega che vede che ti alzi e ti chiede subito “Caffè? Vengo con te!”…magari pure pesante e antipatico.

Coworking Roma Nord people

 

Cos’è un Coworking

Uno spazio coworking è questo: un luogo dove far incontrare professionisti di ogni genere, conoscersi, scambiarsi opinioni, idee, far nascere nuovi progetti o sviluppare nuove competenze, in poche parole crescere, professionalmente, socialmente (non Facebook o Instagram, dal vivo!) e umanamente.

 

Il mio personale contributo

Leggendo vari post sui social, sentendo amici o colleghi che hanno vere difficoltà ad organizzare una semplice Skype call in casa, senza essere disturbati dall’ambiente circostante, capisco quanto avrebbero bisogno dell’oasi felice che offre il mio coworking!

Smart Working Home Working Coworking

La settimana scorsa ho deciso di chiudere Why Not Coworking, per dare un po’ il buon esempio dell’#iorestoacasa ma mi rendo conto delle difficoltà sopra citate.

Perciò nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza previste sono disponibile ad aprire su richiesta proprio per dare supporto a chi davvero a volte non riesce a lavorare e mai come in questi tempi si ha bisogno di lavorare.

Cellulare ed email sono attivi pertanto se doveste aver bisogno anche solo di un paio d’ore chiamate pure. Vi rispondo personalmente: 375 5152632 / info@whynotcoworking.it.

Nel caso vi raccomando comunque di portare con voi l’autodichiarazione richiesta, anche perché leggendo le ultime notizie, a partire da questo weekend intensificheranno i controlli e prevedono posti di blocco e controlli a tappeto a TUTTE le auto e non più solo a CAMPIONE.

Vi saluto, augurandovi un buon weekend, a presto!

Tenete duro!!!

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